domenica 20 febbraio 2011

Bioetanolo dalle praterie, costi minori grazie alla manipolazione della lignina

L’ostacolo principale relativo alla produzione di biocarburante da panico verga è rappresentato dalle difese naturali della pianta: i ricercatori della Noble Foundation sembrano averlo brillantemente superato grazie a una sottoregolazione nella varietà Alamo
(Rinnovabili.it) – Il bioetanolo derivante dal panico verga, l’erba perenne delle praterie, potrebbe diventare meno costoso grazie a una nuova ricerca della Samuel Roberts Noble Foundation (Oak Ridge National Laboratory). L’intero lavoro è stato pubblicato nei Proceedings of the National Acadamy of Sciences
Il tradizionale ostacolo alla produzione di biocarburanti mediante l’utilizzo di quest’erba è rappresentato dalle difese naturali della stessa pianta nei confronti di insetti, funghi e condizioni climatiche; nonostante ciò, comunque, il panico verga rimane una risorsa fondamentale per il settore bioenergetico, visto che richiede poco nitrogeno e acqua, rendendola un bersaglio perfetto per i miglioramenti transgenici. Il team di ricercatori è stato guidato dal cinese Zeng Yu Wang: in questo caso, si è puntato soprattutto sulla diminuzione di un componente cellulare, l’enzima caffeato O-metiltransferasi, così da ottenere una sottoregolazione nella varietà Alamo: è proprio tale modifica da diminuire la lignina, la parte integrante delle pareti cellulari. Il gruppo della Noble Foundation ha così creato una varietà che è più agevolmente convertibile in biofuel e con costi aggiuntivi più accettabili per quel che concerne la fermentazione. Come si evince dalle dichiarazioni di Wang, “la mutazione transgenica richiede una minore temperatura e solamente un terzo del livello di enzimi necessario per una equivalente fermentazione dell’etanolo”.
(il documento è intitolato “Genetic manipulation of lignin reduce recalcitrante and improbe ethanol production from switchgrass”) e mette in luce una versione transgenica di panico in grado di produrre circa un terzo in più dell’etanolo normalmente ottenuto da questa fonte grazie, in particolare, alla particolare fermentazione che la contraddistingue.


giovedì 10 febbraio 2011

Biomassa in Senato per il teleriscaldamento

E’ stata ricevuta ieri in Senato una delegazione della Federazione dei produttori di energia da fonti rinnovabili. Discutendo in merito all’attuazione del Decreto Rinnovabili i rappresentati Fiper hanno sostenuto la necessità di supportare maggiormente il comparto biomassa.
Continuano le audizioni in Senato per le delegazioni delle associazioni italiane delle rinnovabili. Insieme ad Assosolare ieri è stata la volta di Fiper, la Federazione italiana dei produttori di energia da fonti rinnovabili che si è presentata presso la Commissione Industria, Commercio e Turismo per discutere circa l’attuazione della Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
Le proposte presentate dalla Federazione hanno interessato la progettazione di reti di teleriscaldamento a biomassa, oltre all’avvio della filiera del biometano, ricordando come prendere in esame quanto è stato possibile sfruttando i meccanismi di incentivazione in termini di fonti sostituite, di risorse assorbite, di ricadute occupazionali e di sviluppo dei territori, ha commentato Walter Righini, presidente Fiper.
Secondo quanto sostenuto dalla Federazione la biomassa, insieme alle fonti energetiche non programmabili, tra cui eolico e solare, renderebbe possibile il miglioramento dell’approvvigionamento energetico incrementando e differenziando le fonti pulite. Con l’intenzione di produrre calore ed energia da biomassa, ricorda Fiper, il settore ha bisogno di aiuti e di finanziamenti che facilitino e rendano meno onerosa la ricerca e l’acquisto della materia prima, come ad esempio i trucioli di legno, meglio conosciuti come cippato, utilizzato per alimentare gli impianti di teleriscaldamento.
Sostenere il settore sarebbe, secondo la delegazione delle rinnovabili ascoltata in Senato, un’ottima soluzione per aumentare gli impieghi green concentrati nella produzione di energia e calore a basso impatto ambientale.
“Ci auguriamo che i Decreti attuativi riprendano le indicazioni espresse durante l’Audizione e che le imprese possano operare in un quadro di riferimento chiaro e stabile per essere protagoniste e all’avanguardia europea nella produzione di energia termica ed elettrica dalla biomassa” ha commentato Righini, soddisfatto dell’interesse dimostrato dai senatori durante l’audizione.